Gli Indesiderabili

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for LAV (Lega Anti Vivisezione)
2014

In Italia 4 persone su 10 vivono con uno o più animali: si tratta per la maggior parte di cani e gatti [Fonte: Eurispes 2014] che sono parte integrante di milioni di famiglie, ospitati e accuditi con affetto e con responsabilità. Ma non è così per tutti gli animali: altri infatti, sono maltrattati, allontanati, osteggiati perché considerati invasivi, pericolosi, perfino nocivi. La contraddizione è che spesso questi animali mal tollerati, sono stati introdotti nell’ambiente proprio da mani umane… spesso con superficialità o per “moda”, trascurando del tutto le conseguenze per gli animali stessi o per l’ambiente.

La mostra vuole proporre un nuovo punto di vista nei confronti delle centinaia di migliaia di animali uccisi ogni anno nel nostro Paese, senza alcuna reale necessità, spesso per una malsana intolleranza. Se la nutria avesse il musetto di un cucciolo di cane, se il colombo avesse l’eleganza di un Pavone, forse il nostro approccio con questi animali sarebbe diverso e molto probabilmente oggi non sarebbero dipinti come “flagelli”.

Non esistono animali dannosi, gli animali fanno gli animali e basta. Siamo noi umani che utilizzandoli a nostro esclusivo beneficio, sradicandoli dai loro luoghi di origine e traslocandoli in aree sconosciute, assumiamo comportamenti dannosi. Siamo noi umani che rubiamo ogni giorno ettari di aree silvestri ricoprendole di bitume e cemento, rubando così territorio agli animali selvatici che saranno costretti alla ricerca delle risorse per vivere nelle nostre periferie urbane.

La grande sfida per il futuro del nostro Pianeta e quindi di noi esseri umani, consiste nello sviluppare la capacità di vedere nell’altro – sia esso umano o animale – un compagno con il quale disegnare nuove prospettive di civile convivenza. Questa mostra offre un piccolo spunto di riflessione, per gli uomini di domani, per gli animali, per una convivenza rispettosa.

Lav Torino - Gli Indesiderabili
articolo su D Repubblica

Illustration by Elisetta (Elisa Fabris)
Art director: Matteo de Mayda
Curated by Fabrizio Urettini